DIEGO CAPELLO
Acque profonde
MATTEO BORDONE
Looking for Bibi Andersson
GIUSEPPE CASA
Dove c'è un bambino
MICHELE VITTORI
Subito sotto il pomo d'Adamo
MASSIMILIANO SANNA
La legge di gravità funziona solo per le stronzate
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Cari i miei tinagers (definizione meravigliosa,
coniata dalla mia metà virtuale Laura Biagiotti, cui vanno lode
e gratitudine eterna), eccoci anche noi arrivati al numero estivo
di fine secolo. Usare espressioni millenaristiche di questi tempi
fa sempre fine, ma non che abbia qualcosa di veramente sensato da
dire in proposito. Del resto a me il 1999 fa venire in mente solo
due cose: lomonino Spazio televisivo e la canzone
di Prince. Posso mica scrivere unintro su questo, vi pare?
(Che poi Prince non mi piace neanche). E i cinque racconti che ospita
questo nuovo tina non mi aiutano per niente: i miei autori
se ne fregano del millennio che fugge, tutti concentrati come sono
a narrare di vicende sentimentali disastrose o tentativi di seduzione
andati a male. Anzi, se escludiamo la parentesi di denuncia sociologica
del brano di Giuseppe Casa, questo potrebbe quasi essere considerato
un numero monotematico, sugli amori difficili, calvinianamente parlando.
Ecco quindi quattro esordienti assoluti (più o meno), con le loro
lunghe storie popolate da svedesi fuggenti, ragazzine da discoteca,
studentesse irraggiungibili e zone erogene maschili totalmente inesplorate
(poi non venitemi a dire che tina non insegna niente). Il
tutto ovviamente col solito sense of pop di cui questa rivistina
si pregia di essere la portabandiera. E, tanto per essere politicamente
correttissimi, a questo numero tutto al maschile seguirà un nuovo
special di narrativa femminile, programmato per lautunno.
Estatemi bene!
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