GIORGIO
AMITRANO
Per
molti lettori quello di Amitrano è un nome familiare, benché sia
un autore praticamente inedito. Giorgio infatti è l'apprezzatissimo
traduttore ufficiale di Banana Yoshimoto. Anzi, si può affermare
che la Yoshimoto sia una sua vera scoperta, essendo stato il primo
al mondo a proporne una traduzione, generando così un fenomeno letterario
che si è diffuso a macchia d'olio ovunque.
E ora, in attesa del debutto come narratore con una raccolta di
racconti prevista per Einaudi, Giorgio mi ha consegnato alcune composizioni
poetiche, molto lievi e delicate, perfettamente in linea con la
vena pop di questa rivistina. Che con la loro pubblicazione può
vantare un altro, piccolo scoop letterario.
Il
mio ciuffo ribelle
Idiomatico distacco e felice candore
a spasso per la piazza.
Meravigliosa piazza
tonda come la mia vita
come la mia vita affollata
della stessa gioia disordinata
Si da la carne
bianca alla luce sui tetti
come la luna ai suoi gatti diletti
Andavo per
i viali
col cuore nell'inverno.
Mi fermò la primavera
e mi disse di te.
La sua bianca
camicia
profumata di colonia
si specchia in una nuvola
che passa
Nella sera
azzurrina
mi aspetta una stazione
(o è una chiesa?)
e nella quiete misteriosa
un canarino.
(Da un tubo rotto
un fresco spruzzo
d'acqua.)
Il mare è un
cane
che mi porta a te
legnetto
che hai tirato lontano.
E mentre scrivo
dolce mi lecca la mano.
Se pure inciampi
sulla strada sassosa,
non lo sai.
Ti credi d'essere puro arbitrio
e senza pietà decreti che fra noi
tutto è finito.
Anche il mio ciuffo ribelle
fu effimero mito.
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