Ultima uscita

NUMERO 9, AGOSTO 1999

Cari i miei ‘tinagers (definizione meravigliosa, coniata dalla mia metà virtuale Laura Biagiotti, cui vanno lode e gratitudine eterna), eccoci anche noi arrivati al numero estivo di fine secolo. Usare espressioni millenaristiche di questi tempi fa sempre fine, ma non che abbia qualcosa di veramente sensato da dire in proposito. Del resto a me il 1999 fa venire in mente solo due cose: l’omonino “Spazio” televisivo e la canzone di Prince. Posso mica scrivere un’intro su questo, vi pare? (Che poi Prince non mi piace neanche). E i cinque racconti che ospita questo nuovo ‘tina non mi aiutano per niente: i miei autori se ne fregano del millennio che fugge, tutti concentrati come sono a narrare di vicende sentimentali disastrose o tentativi di seduzione andati a male. Anzi, se escludiamo la parentesi di denuncia sociologica del brano di Giuseppe Casa, questo potrebbe quasi essere considerato un numero monotematico, sugli amori difficili, calvinianamente parlando. Ecco quindi quattro esordienti assoluti (più o meno), con le loro lunghe storie popolate da svedesi fuggenti, ragazzine da discoteca, studentesse irraggiungibili e zone erogene maschili totalmente inesplorate (poi non venitemi a dire che ‘tina non insegna niente). Il tutto ovviamente col solito sense of pop di cui questa rivistina si pregia di essere la portabandiera. E, tanto per essere politicamente correttissimi, a questo numero tutto al maschile seguirà un nuovo special di narrativa femminile, programmato per l’autunno.

Estatemi bene!

DIEGO CAPELLO
Acque profonde

MATTEO BORDONE
Looking for Bibi Andersson

GIUSEPPE CASA
Dove c’è un bambino

MICHELE VITTORI
Subito sotto il pomo d’Adamo

MASSIMILIANO SANNA
La legge di gravità funziona solo per le stronzate

Sei il visitatore n°  visitatore_numero_uno. Non ti dimenticheremo MAI!