NUMERO 30 – INTRO
Dal micro al macro. Così, semplice e diretto. Dopo aver sperimentato un ritorno alla stampa nelle dimensioni più piccole possibili, il desiderio di fare le cose (letteralmente) in grande è una reazione comprensibile. Ed ecco ‘tina in tabloid. Quello che mi piace di questo, diciamolo pure, scomodo formato è che evoca il mondo dei quotidiani, della stampa più comune e familiare, delle edicole, dei fogli che si spaginano. Il modello stesso di “giornale”. Mi sembra non possa esserci edizione più cartacea di questa.
La novità principale tuttavia non è il formato, quanto la presenza di un vero e proprio apparato iconografico. Per la prima volta nella sua lunga esistenza, ‘tina esce con le figure. E non sono immagini qualsiasi. Questo numero nasce dalla collaborazione con Emiliano Ponzi, forse il più importante fra i giovani illustratori italiani, che ha firmato l’immagine della prima pagina, qui a fianco, regalando alla rivistina la prima cover-girl di colore della sua storia. E non solo: per gli interni Emiliano ha coinvolto gli allievi del corso di illustrazione che tiene annualmente per la scuola Mimaster. I racconti che compongono questo numero sono stati presentati agli studenti, che li hanno letti e interpretati a loro modo, producendo una serie di illustrazioni originali. Le migliori sono state selezionate e accompagnano ora i testi delle pagine seguenti. La grafica dell’intero giornale invece è curata da un maestro del campo, Andrea Bozzo, che per l’occasione ha anche modificato il logo della rivistina.
Gli autori che firmano i racconti sono due esordienti (Walter Comoglio e Natan Mondin), due scrittori già giunti in libreria con i loro primi romanzi (Emanuele Kraushaar e Giorgio Pirazzini) e il cantautore Niccolò Contessa, la mente dietro il celebre gruppo indie “I cani”, qui in versione narratore. In totale hanno prodotto nove storie: quattro in forma di testi lunghi e cinque racconti-flash distribuiti lungo tutto il numero. Una scelta che contribuisce a rafforzare l’immagine da giornale, ricordando gli articoli di fondo e le colonne di spalla.
Un numero dunque all’insegna della collaborazione: mai tanta gente aveva lavorato insieme per ‘tina (che, lo sapete, è una creatura solitaria e bizzosa), e anche se ha comportato tempi più lunghi del consueto è stata un’esperienza entusiasmante, fuori dagli schemi consueti, e rappresenta il modo migliore per celebrare lo storico traguardo del 30° numero.
Love, as always
dal vostro
BB
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In questo numero:
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Walter Comoglio, Sette giorni vividi e ininterrotti
Niccolò Contessa, Educazione sentimentale
Natan Mondin, Night life experience
Giorgio Pirazzini, Paco a Parigi
Emanuele Kraushaar, Tic (6 micro-racconti)
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