Da cosa si misura il successo di una rivista autoprodotta in soli 50 esemplari e regalata agli amici? Dall’entusiasmo, suppongo. E ‘tina di entusiasmo ne ha ottenuto parecchio. Oltre alle telefonate, ai complimenti e ai paventati tentativi d’imitazione, quello che mi ha fatto capire più di ogni altra cosa di essere riuscito nell’intento è stato ricevere nuovo materiale da pubblicare. La spinta migliore per un progetto del genere. E chi ha deciso di collaborare ha anche capito perfettamente lo spirito della rivista: poesie estratte dai cassetti, racconti “in progress” ancora da definire, storielle scritte apposta per la dimensione di una fanzine. Il materiale di questo numero è, allo stesso tempo, un’evoluzione e un’ulteriore definizione di quello che ‘tina vuole essere. Anzi, in realtà, ho ricevuto così tanto materiale che ho dovuto rimandare alcuni interventi al numero successivo. In altre parole, ciò vuol dire che a questo punto sono proprio costretto a proseguire questa iniziativa. Nel frattempo sono cambiate un po’ di cose: ho dimezzato le dimensioni della fanzine (principalmente per ragioni di economia postale) e ho deciso di inserire anche racconti di una certa lunghezza, anche se questo comporta un numero minore di ospiti per numero. Ma non è finita: questo numero di ‘tina presenta anche un pezzo di un autore californiano assolutamente inedito in Italia. Anche questo mi sembra un piccolo successo…
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IN QUESTO NUMERO:
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FRANCESCA BIANCHI “Bianchina”
MARIO FORTUNATO “Amori”
BENIAMINO SIDOTI “Collezionare cose vive non si può”
SERGIO ROTINO “La preziosa Francesca”
TREBOR HEALEY “L’albero della conoscenza”
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BIOGRAFIE
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