OMAGGIO A SEVERINI



ANDREA MANCINELLI

Gilbertiadi

Gilbertiade

M’insegue,
tra le fanciulle in fiore,
un’omonimia:
ed è subito elegia.

Partenze

Per lunghi anni
il momento che precede una partenza
ti ha reso incerto.

Splendida metafora della vita è il viaggio:
ignori tutto,
del nulla che hai lasciato.

Haiku

Osimo d’inverno:
come antica porcellana,

come diafane mani di dama.

Nel parco

Mi dici:
ogni animale educato cura la sua tana
E ancora:
prima o poi cerchiamo dentro di noi la parte migliore,
quelle che abbiamo dimenticato

Sembra poco, tutto questo

Risparmi le parole come un pittore la luce:
ne controlli l’assenza,
delimitando il buio.

Chanson (sans musique)

Chanson villaine
comme un vieux refrain

Ecrite pour un ami
qui s’épanoui
toujours.

Des qu’il est loin
J’accrois mon besoin

Sa voix,
Ses bras...
Ses mots, en tout cas.

Chanson villaine
comme un vieux refrain

Ecrite pour un ami,
qui est maintenant venu,
içi.

Comme il n’est plus loin,
Je rate mon besoin.

Ses mots,
Ses bras,
Jamais,
J’en veux pas.

Chanson villaine
comme un vieux refrain

Le plus qu’il est loin,
le plus qu’il est un copain.

Serata parmense

Un giorno, ricordo, passeggiavamo.

D’un tratto sentii nascere quest’idea in me:
“Spero di essere come te, tra qualche anno”.

Che idea stupida.

Ognuno sconta la solitudine che si merita.


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