A settimane dalla scomparsa, mi piace condividere un ricordo piuttosto esilarante su Milva.
Ho avuto l’occasione di conoscerla quando lavoravo al programma “Very Victoria” di MTV con Victoria Cabello. L’avevamo invitata come ospite e proprio in quei giorni per radio e nelle classifiche era esploso il fenomeno Fabri Fibra (il suo brano “Applausi per Fibra” si sentiva ovunque). Avevamo avuto così l’idea assurda di accostare due poli opposti musicali come il pop colto di Milva e il rap giovanile di Fibra, proponendo alla nostra ospite di entrare in scena cantando a cappella una versione riadattata della hit che facesse: “Applausi per Milva, Milva, Milva…”. Era toccato a me chiamarla per lanciarle la proposta. Milva, molto professionale, aveva risposto di non conoscere il pezzo, ma se a noi sembrava una buona idea l’avrebbe fatto. L’ho ringraziata, dicendole che le avremmo fatto avere il cd di Fibra, così che potesse sentire la canzone.
Il giorno della registrazione sono andato in camerino a incontrarla. Avevo con me la mia copia di “Milva e dintorni” da autografare, cosa che lei ha fatto prontamente (dicendo anche che le facesse piacere che “i giovani” ascoltassero ancora questi suoi “vecchi dischi”). Quando però le ho chiesto se avesse preparato quel ritornello da cantare al suo ingresso in studio, mi ha guardato serafica e ha risposto: “No, purtroppo c’è stato un problema. Quel cd che mi avete inviato evidentemente era difettato. Infatti non conteneva musica, solo dei rumori”.
Solo dei rumori: come non amarla?
PS: Per la cronaca, Milva ha comunque fatto l’ingresso che avevamo studiato per lei. Ha voluto che io le cantassi la melodia del ritornello per impararla al momento, quindi mi sono trovato nella condizione paradossale di essere davanti a una delle più grandi interpreti della musica italiana e doverle insegnare un brano. Sì, io che sono stonato come una campana, ho fatto da vocal coach a Milva. (Per dire, la vita).
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